Non vi è dubbio che quello della fatturazione elettronica sia uno dei grandi tempi di questa estate 2018, e che nei prossimi giorni potrebbero arrivare delle novità in merito a un adempimento particolarmente sentito da tutti gli operatori economici che dovranno gradualmente mettersi in linea con la nuova disciplina.
Certo, coloro che si sono già portati avanti attraverso il software per la fatturazione elettronica https://www.teamsystem.com/store/fatturazione-elettronica/agyo-fatturazione/ non sono certo pochi ma… forse conviene anche cercare di fare il punto sull’attuale scenario, e su quel che potrebbe avvenire nelle settimane a venire.
Un fisco più “gentile”: nessuna sanzione per piccoli ritardi
In primo luogo, anche al fine di contenere eventuali spauracchi, è stato reso noto che le disposizioni in tema di fatturazione elettronica non derogano alla normativa che disciplina i termini di emissione dei documenti, ma è stato precisato che – in una prima fase di applicazione – considerato anche il necessario adeguamento tecnologico di cui sopra facevamo breve cenno, le fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio con un minimo ritardo non verranno assoggettate a sanzioni, ammesso che il ritardato invio non pregiudichi la corretta liquidazione dell’imposta.
Cosa succede in caso di scarto di fattura
Un recente documento di prassi ha poi chiarito che nell’ipotesi di scarto di una fattura da parte del Sistema di interscambio, è possibile compiere un nuovo inoltro entro cinque giorni successivi alla notifica di scarto.
Per far ciò, sarà sufficiente inviare nuovamente la fattura elettronica relativa al file oggetto di scarto, sempre attraverso il Sistema di Interscambio, facendo riferimento alla data e al numero del documento originario, ovvero con un nuovo numero e una nuova data, purché sia chiaro il riferimento alla precedente fattura. Anche in questo caso, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che deve essere garantita la corretta liquidazione dell’imposta.
La fattura elettronica sarà comunque obbligatoria
Una cosa sembra essere comunque certa: la fattura elettronica è un percorso a senso unico, dal quale non si tornerà indietro. L’obbligatorietà della fattura elettronica riguarderà tutte le operazioni effettuate tra soggetti passivi di imposta residenti o stabiliti nel territorio dello Stato: una recente circolare ha stabilito che in ambito comunitario il nostro Paese è stato autorizzato ad accettare come fatture quei documenti e quei messaggi in solo formato elettronico, purché – appunto – ad emetterli siano soggetti passivi residenti o stabiliti sul territorio italiano.
Da quanto sopra ne deriva dunque che l’obbligo non vale per quei soggetti che non sono residenti, anche se vengono identificati in Italia: questi ultimi potranno comunque scegliere di ricevere una fattura elettronica.
Quali formati verranno utilizzati per le fatture elettroniche
Infine, segnaliamo come la Circolare che riunisce i contenuti di prassi di questa disciplina, ha precisato altresì come le copie digitali delle fatture potranno essere conservate non solamente in formato XML, ma in uno qualsiasi dei formati che sono previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 3 dicembre 2013, in attuazione del codice dell’amministrazione digitale. Dunque, sarà possibile usufruire anche dei formati Pdf, Jpg o Txt, tra gli altri.