Come sarebbe la navigazione senza spot invadenti e migliaia di pagine che si aprono mentre cerchi di consultare la rete per trovare un’informazione di alto interesse? Sicuramente migliore ed è per questo che Google sta correndo ai ripari. È quanto preannunciato dal Wall Street Journal secondo cui la novità riguarderebbe sia le versioni per il pc che quelle per lo smartphone, ancora più fastidiose perché spesso le pagine impiegano più tempo ad aprirti e, in definitiva, vieni scoraggiato dal cercare ciò a cui stavi pensando.
Naturalmente la scure di Google non cadrà integralmente su tutta la pubblicità ma soltanto su quella particolarmente invadente che non soddisfa determinati requisiti. Il sistema naturalmente potrà essere attivato ma, pensandoci, chi farebbe mai una scelta simile? A stabilire quali sono gli sport fastidiosi perla navigazione, sarebbe un ente abilitato per farlo ovvero la “Coalizione per un’industria pubblicitaria migliore“.
Nel mirino, in particolare, gli annunci pop-up ovvero quelli che appaiono all’improvviso e si aprono infastidendo il lettore e il navigatore. Ma non solo perché tra i sorvegliati speciali ci sono anche gli spot a schermo intero che producono la visualizzazione di un intero sito e poi i video che partono in automatico e ti distraggono magari mentre studi o lavori.
Insomma click in meno per chiuderli o cancellarli, più libertà anche nella navigazioni e mani legate a chi vive di pubblicità costretto forse tra qualche tempo a sport tradizionali come il banner o le classiche icone che si aprono solo se cliccate.
Ad ogni modo, secondo quanto riportato dal quotidiano, Google sta ancora decidendo se bloccare solo qualche singola pubblicità inaccettabile, oppure agire in modo più drastico, bloccando la visualizzazione di tutti gli spot sui siti che fanno uso anche delle inserzioni invadenti in modo da convincerli a rinunciarvi.
Certo, chi usa altri browser continuerà ad essere raggiunto ma secondo gli analisti di Net Market Share, nel marzo scorso Chrome occupava la bellezza del Google 58,6% del mercato mondiale, seguito a distanza da Internet Explorer (18,9%), Firefox (11,8%), Microsoft Edge (5,6%) e Safari di Apple (3,4%).
Non commentiamo le speculazioni – è stato il commento al proposito di un portavoce di Google – Stiamo lavorando a stretto contatto con la Coalition for Better Ads e il settore pubblicitario per esaminare i diversi modi in cui Google e altri membri della Coalizione potrebbero supportare gli standard di Better Ads.
Insomma, a breve nel mondo della navigazione potrebbe arrivare una vera e propria rivoluzione.