Vi sarà di certo capitato vedere qualche ragazzino incosciente a bordo di strani aggeggi a due ruote, sfrecciare sui marciapiedi facendo lo slalom tra la gente. Se la vostra curiosità vi ha spinto a saperne di più, avrete scoperto che lo stravagante mezzo di trasporto altro non è che un hoverboard. I puristi li chiamano giustamente con il nome più coretto e cioè smart scooter.
Oggi muoversi nei centri delle grandi città è diventata un’impresa sempre più titanica. Fare anche pochi chilometri dalla propria abitazione al luogo di lavoro può richiedere tempi lunghissimi, con un costante accumulo di stress. Ma non è finita qui! Cercare un parcheggio può diventare facile come fare 6 al SuperEnalotto.
Le soluzioni alternative si sono, tutte (o quasi) ecologiche come: la bicicletta servo-assistita o tradizionale, le care e vecchie gambe e i mezzi pubblici. Un’opportunità potrebbe essere utilizzare qualcosa di alternativo come l’hoverboard. L’uso del condizionale è d’obbligo per via della normativa prevista dal codice della strada, come vedremo in seguito.
Senza dubbio lo smart scooter è un dispositivo che si presta più ad un pubblico giovanile; è difficile vedere un sessantenne che si diverte a guidare un mezzo del genere.
In Italia è un situazione ancora surreale, mentre in altri paesi come negli Stati Uniti è cosa assolutamente all’ordine del giorno. Del resto stiamo parlando del paese che
ha dato alla luce l’hoverboard. All’inizio l’idea dei ricercatori era quella di creare un mezzo in perfetto stile skate levitante di Marty Mcfly in Ritorno al Futuro. Per ora, invece di svolazzare sospesi ad un metro da terra, ci dobbiamo accontentare e divertire ancora con le ruote sotto i piedi.
In sostanza cos’è un hoverboard
La parolona in inglese può far pensare a qualcosa di complicato e di tecnologicamente avanzato; in realtà è semplicemente un mezzo elettrico su ruote. Se il progetto iniziale era il monopattino volante la realtà ci ha consegnato qualcosa di molto diverso, ma comunque estremamente funzionale e divertente da utilizzare.
Il classico hoverboard ha due ruote e si differenzia dai modelli monoruota (AirWheel) che a volte vengono impropriamente chiamati con lo stesso nome. Lo smart scooter è semplicemente un monopattino a motore senza nessuna barra verticale per poter appoggiare le mani. Normalmente i motori elettrici sono due, uno per ogni ruota e sono alimentati da batterie al litio ricaricabili. La pedana è rivestita con una scocca di materiale plastico che funge anche da copriruote; ci sono i due punti di appoggio dei piedi con materiale antiscivolo per permettere un’ottima stabilità.
A completare la dotazione di serie, possono esserci una o più luci led con la doppia funzione estetica e di illuminare il percorso quando si fa buio. Il mercato di questa tipologia di apparecchi è molto movimentato offrendo moltissimi modelli un po’ per tutti i gusti. Per fare la scelta giusta è utile visitare siti specializzati (ad esempio tavolesportive.com), in grado di fornire recensioni dettagliate sui migliori modelli attualmente in commercio.
E’ difficile utilizzare un Hoverboard?
A prima vista potrebbe sembrare complicato ma in realtà non è nulla di difficoltoso. Per rendere l’idea è più difficile imparare ad andare su uno skate vecchio stampo. Con questo monopattino elettrico si tratta di capire innanzitutto il suo principio di funzionamento e poi fare un po’ di pratica.
Mantenere l’equilibrio non è difficile grazie alla pedana di dimensioni generose; i piedi rimangono ben fissi senza pericolo di scivolare. Anche il diametro delle ruote (da 6 o 10 pollici a seconda dei modelli) e lo spessore, facilitano a stare nella corretta posizione.
Quasi tutti i modelli sono autobilanciati grazie alla presenza di sensori, di un giroscopio e di una piccola centralina elettronica che elabora i dati per aiutarci a mantenere l’equilibrio e la stabilità sul mezzo.
Come anticipato, per poter avere subito la giusta dimestichezza, è necessario capire come funziona esattamente un hoverboard. È un apparecchio dotato di sensori che permettono di rilevare il peso e i movimenti di chi lo sta manovrando. Per prima cosa viene riconosciuto il movimento dei piedi che attiva i motori elettrici. Il resto viene fatto con gli spostamenti del corpo; una leggera inclinazione in avanti farà accelerare mentre all’indietro si rallenterà.
Come fare per svoltare a destra o sinistra?
Sono manovre molto più semplici da eseguire che non da spiegare. L’hoverboard ha due ruote che girano sullo stesso asse e ogni piede comanda la relativa ruota. Per curvare basta modificare la pressione e inclinazione dei piedi sulla pedana. Facciamo un semplice esempio. Immaginiamo di voler svoltare a sinistra. In questo caso basterà piegare in avanti il piede destro e all’indietro quello sinistro. In pratica si frena leggermente la ruota sinistra che diventa una specie di perno del movimento, permettendo alla destra di avanzare e sterzare. Come detto a parole sembra complicato, ma nella realtà sono manovre semplici che diventano ben presto del tutto naturali.
Come in tutte le cose serve solo fare un po’ di pratica per capire bene come distribuire il baricentro e il peso corporeo. In linea di massima dopo nemmeno un’ora anche il più imbranato riesce a muoversi senza grossi problemi.
Non è da sottovalutare la velocità che si può raggiungere con valori compresi tra i 10 chilometri orari (per i modelli più economici e per i bambini), fino alla considerevole
velocità di 25 chilometri orari per i bolidi più costosi e prestazionali.
Alcuni consigli utili per utilizzare al meglio l’hoverboard sono:
- la regola e la logica dicono che si sale e scende da dietro, mai da davanti! Questo per rispettare l’autobilanciamento che viene regolato dal giroscopio. Spesso d’istinto si cerca di salire dal davanti facendo una gran fatica a mantenere l’equilibrio.
- Sul mezzo si sale con decisione e prestando attenzione a dove si posizionano i piedi. L’ideale è piazzarli al centro delle pedane antiscivolo per avere il miglior controllo. Un posizionamento sbagliato non permette correzioni durante il moto (si perderebbe inevitabilmente l’equilibrio), è necessario fermarsi, scendere e risalire.
- Attenzione agli spostamenti in avanti e indietro. All’inizio non bisogna esagerare e cercare di evitare movimenti molto bruschi e repentini. Concentrarsi invece su spostamenti il più fluidi possibile.
In rete si trovano decine di siti che offrono informazioni, guide e video dimostrativi; il tutto molto utile per chi vuole ampliare le proprie conoscenze sul variegato mondo degli hoverboard.
La legge italiana non è amica degli hoverboard
Se state allegramente gironzolando per strada in sella al vostro hoverboard e all’improvviso venite palettati dalla Polizia Stradale o Municipale, non pensiate sia uno scherzo!
Fate sparire all’istante la vostra espressione di stupore (anche se sarà difficile) perché stavate semplicemente infrangendo la legge. Il codice della strada stabilisce che
monopattini elettrici, tavole, pattini e tutti i mezzi definiti acceleratori di andatura, non possono circolare sulle strade. L’hoverboard dovrebbe rientrare in questa categoria, quindi con il divieto di circolazione sia su strade che marciapiedi.
La legge non è molto chiara o meglio lo è, ma si fa confusione lo stesso.
Nel codice della strada è stabilito che i veicoli a motore con due o tre ruote e con una velocità massima superiore ai 6 km/h, sono da considerarsi a tutti gli effetti dei ciclomotori. Sono esclusi da questa normativa i mezzi a pedalata assistita. Dunque l’hoverboard può benissimo essere considerato come un comune motorino.
Sembra una follia ma è esattamente quello capitato ad una sfortunata donna in quel di Trento. La Polizia Municipale ha applicato alla lettera la legge punendo la malcapitata con 1200 euro di multa. La donna senza casco stava circolando su suolo pubblico con un hoverboard ritenuto a tutti gli effetti un ciclomotore, quindi senza targa e senza assicurazione.
Dunque dove si può usare un hoverboard?
Oltre a spazi prettamente ludici come parchi, cortili, parcheggi privati e piste ciclabili, un altro luogo potrebbe essere la banchina. Il codice della strada stabilisce che la banchina è quella parte che separa il limite della carreggiata (indicato dalla linea bianca) da un elemento longitudinale come per esempio il marciapiede. È di norma una zona vietata al transito dei veicoli.
Teoricamente con un hoverboard si potrebbe circolare nella striscia di asfalto (quella piena di buche e tombini per intenderci), terra di nessuno e di ciclisti. Sono comunque interpretazioni; fatto sta che quando vedete qualcuno che circola con uno smart scooter su un marciapiede, in un centro storico o in una piazza, voi sapete che sta infrangendo la legge.