Morire di lavoro, è una cosa che può succedere? Probabilmente sì: ed è esattamente quanto è accaduto ad, una donna, Matsuri Takahashi, di 24 anni, che era stata assunta ad aprile del 2015 dall’azienda Dentsu, a Tokyo. Secondo le recenti indagini, la donna è deceduta dopo una serie di problematiche e conseguenze dovute alla sopportazione di turni di lavoro troppo eccessivi e sicuramente devastanti: assunta nel 2015, in un solo mese la donna era stata costretta a sopportare una media di 100 ore mensili di lavoro, giungendo quindi a togliersi la vita a dicembre, per stress e depressione.
Il caso ha suscitato polemiche in tutto il mondo, e nel gennaio 2017, il dirigente dell’azienda – che era stata coinvolta in un caso simile nel 1991 – si dimetterà dal suo ruolo: lo ha comunicato lo stesso dirigente, Tadashi Ishii, nel corso di una conferenza stampa, in cui, tra l’altro, ha anche presentato le sue scuse alla famiglia assumendosi ogni responsabilità della tragica vicenda.
Nel frattempo, dopo la campagna mediatica della madre della ragazza, il Ministero della Salute e del Welfare del Giappone indaga sulla vicenda e sulle condizioni di lavoro a cui è stata costretta questa ragazza, oltre che molti altri dipendenti di questa ed altre aziende.