Ricerca su animali: dati che fanno preoccupare e su cui è netto il grido d’allarme della Lav. Molti sono anche riutilizzati per un secondo esperimento
I dati che sono stati pubblicati di recente nella Gazzetta Ufficiale in merito all’uso di animali come cavie per la sperimentazione sono preoccupanti: ed in effetti, la Lav – che si occupa da sempre della difesa dei diritti dei più deboli e non protetti, come appunto gli animali – ha lanciato proprio qualche tempo fa un allarme molto accorato.
È in netto aumento il ricorso soprattutto a piccoli animali, che vengono stabulati, utilizzati ed uccisi, appunto, per scopi di sperimentazione: secondo le stime, pare che l’uso di alcuni animali sia nettamente aumentato, e nella categoria si inseriscono quindi anche conigli, ratti, topi, polli e pesci. Da considerare tra l’altro, un altro aspetto preoccupante, che è il “riciclo” dell’animale: una procedura ancor più crudele e dannosa, secondo la quale gli animali sottoposti alla sperimentazione vengono sottoposti ad un nuovo esperimento. Una crudeltà davvero indiscutibile, che fa riflettere. E c’è il sospetto – ormai divenuto sempre più realtà – che gli animali utilizzati siano sempre di più anche di fronte a vere e proprie leggi che in molti casi dovrebbero fermare la vivisezione.