Cucina: quale piano cottura scegliere? È la domanda ricorrente quando si acquistano gli accessori per questa stanza particolare, una sorta di ambiente di lavoro misto a relax: funzionalità ed estetica devono viaggiare di pari passo, in quanto deve essere veloce ed efficiente in termini energetici.
Piano cottura, come sceglierlo
In commercio si possono vedere differenti tipologie di piano cottura, ciascuno con i propri vantaggi e svantaggi. Molti clienti pensano che questo elettrodomestico abbia una importanza marginale e scelgono di spendere i soldi per la cucina in altri accessori, come la penisola, le basi e i pensili.
Invece, bisogna spendere del tempo per capire quale piano cottura scegliere, secondo dei criteri specifici. Intanto, le dimensioni sono fondamentali e si devono basare sullo spazio a disposizione. In genere, la larghezza standard è 30-35 cm per un piano da uno o due fuochi, una larghezza di 60 cm per un modello da 3 o 4 zone cottura e una larghezza da 70-90 cm per 5 o 6 fuochi.
Questi ultimi sono scelti da coloro i quali hanno proprio la passione per l’arte culinaria, mentre uno o due fuochi sono adatti per chi non ama cucinare o tende a mangiare spesso fuori. Bisogna inoltre dare importanza al design e alle funzioni, però anche il colore, il materiale e lo stile, senza però trascurare la tipologia di funzionamento, cioè a gas, in vetroceramica, a induzione o misto.
È opportuno dare importanza a quelle che sono le funzioni aggiuntive come il timer, il segnale acustico e il display indicante i consumi, indispensabili in cucina.
Piano cottura a gas
Questa tipologia è la più diffusa nel Belpaese, anche perché è una fonte di energia economica e anche ecologica. Si può regolare con precisione la fiamma e il calore e si possono impiegare diverse pentole, a differenza di un piano di induzione.
D’altro canto, però, si riscontra una bassa efficienza energetica a causa di una maggiore dispersione del calore. Questo perché la combustione avviene tramite fiamma libera che dal bruciatore va a colpire la pentola, ma al tempo stesso anche l’ambiente circostante, con una conseguente inutile dispersione di calore.
Il piano cottura a gas necessita dell’allacciamento svolto da un tecnico specializzato. Per avere più sicurezza, tutti i piani a gas devono avere una valvola di sicurezza per bloccare l’erogazione di gas appena la fiamma si spegne. Quante volte l’acqua della pasta rischia di traboccare e colpisce la fiamma, estinguendola?
Recentemente, la tipologia on glass è molto ricercata: i bruciatori sono posizionati su una superficie in cristallo temprato (nero o bianco) o in vetroceramica, materiale particolarmente resistente e antigraffio. L’insieme conferisce un tocco elegante, adatto alle cucine sofisticate e moderne, e per la gioia delle massaie, anche molto facili da pulire.
Piano cottura a induzione
Si tratta della tipologia più recente, in quanto sfrutta il principio elettromagnetico per generare calore, usato per cuocere le pietanze. Rispetto ai tradizionali modelli a gas, quelli a induzione sono efficienti dal punto di vista energetico grazie a particolari bobine poste al di sotto della superficie del piano in vetroceramica che hanno lo scopo di generare un campo magnetico che si converte in calore.
Esso passa direttamente dalla zona cottura al fondo della pentola, per questo la dispersione di calore sarà veramente minima. I tempi di cottura si accorciano e aumenta il piacere di cucinare. È anche molto sicuro, perché solo la zona della pentola e il contenuto di essa si scaldano, mentre le zone attorno rimarranno fredde: niente scottature. E niente sporco bruciato da residui di cibo, oltre che il pericolo, per le persone anziane, di dimenticare la “fiamma” aperta per sbaglio.
Questa tipologia di piano funziona solo con le apposite pentole poste sopra la zona, inoltre c’è l’opzione blocca tasti. In più, i fuochi sono tramontati: nell’induzione moderna ci sono le zone cottura flessibili in modo da mettere a cuocere più tegami insieme. Solo la zona sotto la pentola si scalda e quindi il suo contenuto, la zona attorno alla pentola rimane fredda senza pericolo di scottature.
Se accidentalmente cadono dei residui di cibo, questi non si bruciano, rendendo la pulizia ancora più veloce e comoda. Tutti piani a induzione sono dotati di sensore di presenza di pentola: la zona cottura si accende solo se è posta al di sopra una pentola, si evitano così accensioni accidentali. Purtroppo, questa tecnologia non è per tutti: essendo un campo magnetico, esso può essere nocivo per le persone con pacemaker o altre protesi elettromagnetiche.
Altri piani cottura da scegliere
Esistono dei piani di nicchia, adatti per chi ha particolari esigenze, passioni o per questioni di sicurezza. I piani cottura elettrici con piastre in ghisa e i cosiddetti piani cottura misti offrono maggiore flessibilità, visto che quest’ultimi hanno una zona induzione e la zona a gas.
E cosa dire di chi preferisce il piano cottura giapponese Teppan Yaki? Si tratta di una piastra elettrica intera e piatta in acciaio inox in cui sull’intera superficie o solo su una metà vanno posizionati direttamente i vari alimenti come verdure, pesce e carne e una volta finito si ripulisce il tutto. Si ha una cottura sana fino all’estremo, perché non si useranno condimenti e soprattutto olio. Inoltre, questo piano è ottimo per mantenere in caldo il cibo.
Per gli amanti della griglia, esiste un piano cottura barbecue da incasso con vera pietra lavica, pratico e facile da pulire per avere carne, pesce e verdure grigliate tutti i giorni. Qui, però, ci vuole una cappa potente per catturare ogni traccia di odori e fumi.