La povera Gloria Rosboch è stata malmenata prima di esalare l’ultimo respiro: dall’autopsia effettuata sul suo corpo senza vita ritrovato il 13 marzo in un pozzo a Rivara (in provincia di Torino), è emerso infatti che la professoressa di Castellamonte uccisa a gennaio aveva ricevuto botte e pugni. Dopo, il nulla, ovvero, la morte, che è sopraggiunta per Gloria Rosboch dopo diversi tentativi di salvarsi dall’attacco di chi l’aveva truffata ed aveva rubato i suoi soldi.
Le indagini sulla sua morte proseguono, ma al momento non è stato tuttavia possibile dare alcuna indicazione precisa sulla data della morte: secondo gli inquirenti, che hanno letto le rilevazioni eseguite sul corpo della professoressa, è però molto possibile che la Rosboch abbia esalato l’ultimo respiro proprio il 13 gennaio, nel giorno della sua scomparsa. Sempre secondo l’autopsia, è plausibile che Gloria abbia anche cercato di difendersi con le unghie e con i denti dall’aggressione avvenuta da parte di Gabriele Defilippi e Roberto Obert.
Tutto inutile, però: a farle perdere i sensi – e renderla quindi del tutto indifesa e pronta allo strangolamento, che è la presunta modalità di morte – è stata la rottura di un osso che si trova alla radice della lingua, lo ioide. Dopo questo momento, Gloria sarebbe caduta, priva di sensi, ed il suo corpo pronto a ricevere il colpo finale, che le sarebbe stato infine letale.