In carcere dal 16 giugno 2014 – ivi recluso con l’accusa di omicidio della giovane Yara Gambirasio, la ragazzina che scomparve da Brembate di Sopra nell’ottobre del 2010 e venne ritrovata senza vita, qualche mese dopo, in un campo a Chignolo d’Isola da un appassionato di aeromodellismo – oggi Massimo Bossetti ergastolano, continua a professare la sua innocenza.
La sentenza dei giudici, dopo almeno 40 udienze e moltissime indagini sulla morte della ginnasta di Brembate di Sopra, è stata in sfavore del muratore di Mapello, sul quale troppe prove danno la conferma della sua identità di assassino: il carpentiere, secondo l’accusa, avrebbe pedinato, rapito, e portato la piccola Yara nel campo di Chignolo dove avrebbe cercato di seviziarla e di torturarla. Poi, l’avrebbe lasciata lì, al freddo, a soffrire e morire letteralmente di fame e di freddo, aggrappata a quel ciuffo d’erba che le dava ancora la speranza di rimanere in vita.
Ma Bossetti, che al momento non ha potuto fare altro che accettare quanto dichiarato dai giudici nella loro sentenza, non accetta di essere accusato ‘ingiustamente’ e sostiene, ancora una volta, che il reale assassino di Yara sia ancora a piede libero, pronto, magari, a far del male a qualche altra innocente creatura.